þorr
Thor (norreno Þórr, alto tedesco antico Donar, anglosassone Þūnor , faroese Tórur, svedese Tor, tedesco Donner, in danese Asator) è una delle principali divinità dei Vichinghi, noto come il dio del tuono. La mitologia norrena è ricca di racconti sulle gesta di Thor e sulla sua perenne lotta contro i giganti.
Origini mitologiche:
Figlio di Odino, re degli dèi, e di Jörð, dea della terra, era il più forte degli Æsir e dunque la sua dimora era ad Ásgarðr, nel regno di Þrúðvangar nel castello Bilskirnir.
Mentre Odino era considerato re degli dei, il rosso Thor dalla fluente barba e dai possenti muscoli, era un po' più il dio degli uomini, infatti era molto amato dagli scandinavi, probabilmente più di Odino, tanto che i Vichinghi si definivano Popolo di Thor. Thor presentava due aspetti della personalità prominenti: il primo era quello del gigante accigliato e brutale, mentre dall'altra faccia della medaglia, emergevano la bonarietà e una rappresentazione dai contorni comici. Sua moglie, dea della fertilità, si chiama Sif, ma poco si conosce di lei a parte che avesse i capelli d'oro come le spighe, fabbricati per lei dai nani dopo che Loki le aveva tagliato i suoi. Thor ebbe molti altri amori oltre alla moglie: la gigantessa Járnsaxa partorì suo figlio Magni mentre con Sif ebbe Þrúðr e Móði; aveva anche un figliastro Ullr che era in realtà solo figlio di Sif.
Gli oggetti di Thor:
La sua forza, già leggendaria, era aumentata da tre oggetti che non abbandonava mai e che lo rendevano quasi invincibile: una cintura che raddoppiava la forza di chi la indossava, un paio di guanti di ferro ed il leggendario martello Mjöllnir, strumento usato per colpire i mostri e i nemici, dal funzionamento analogo a quello di un boomerang, che però, simbolicamente, rappresentava il fulmine e quindi il preannunciamento delle piogge; i contadini solevano indossare catenine con appesi martelletti proprio per ingraziarsi la divinità. Il suo mezzo di spostamento era un carro trainato da due capre (Tanngnjóstr e Tanngrisnir). Anche questi animali avevano proprietà portentose: spesso Thor quando era in viaggio li mangiava per cena visto che, conservando la pelle e le ossa, il mattino dopo sarebbero stati di nuovo vivi.
Nel corso del Ragnarök, Thor ucciderà e sarà ucciso da Miðgarðsormr, il serpente di Miðgarðr (la Terra): Thor ucciderà il serpente, ma, ammorbato dal suo soffio velenoso, farà solo nove passi prima di cadere a sua volta a terra morto, quasi a voler simboleggiare l'eterna lotta fra il bene ed il male.
Origini mitologiche:
Figlio di Odino, re degli dèi, e di Jörð, dea della terra, era il più forte degli Æsir e dunque la sua dimora era ad Ásgarðr, nel regno di Þrúðvangar nel castello Bilskirnir.
Mentre Odino era considerato re degli dei, il rosso Thor dalla fluente barba e dai possenti muscoli, era un po' più il dio degli uomini, infatti era molto amato dagli scandinavi, probabilmente più di Odino, tanto che i Vichinghi si definivano Popolo di Thor. Thor presentava due aspetti della personalità prominenti: il primo era quello del gigante accigliato e brutale, mentre dall'altra faccia della medaglia, emergevano la bonarietà e una rappresentazione dai contorni comici. Sua moglie, dea della fertilità, si chiama Sif, ma poco si conosce di lei a parte che avesse i capelli d'oro come le spighe, fabbricati per lei dai nani dopo che Loki le aveva tagliato i suoi. Thor ebbe molti altri amori oltre alla moglie: la gigantessa Járnsaxa partorì suo figlio Magni mentre con Sif ebbe Þrúðr e Móði; aveva anche un figliastro Ullr che era in realtà solo figlio di Sif.
Gli oggetti di Thor:
La sua forza, già leggendaria, era aumentata da tre oggetti che non abbandonava mai e che lo rendevano quasi invincibile: una cintura che raddoppiava la forza di chi la indossava, un paio di guanti di ferro ed il leggendario martello Mjöllnir, strumento usato per colpire i mostri e i nemici, dal funzionamento analogo a quello di un boomerang, che però, simbolicamente, rappresentava il fulmine e quindi il preannunciamento delle piogge; i contadini solevano indossare catenine con appesi martelletti proprio per ingraziarsi la divinità. Il suo mezzo di spostamento era un carro trainato da due capre (Tanngnjóstr e Tanngrisnir). Anche questi animali avevano proprietà portentose: spesso Thor quando era in viaggio li mangiava per cena visto che, conservando la pelle e le ossa, il mattino dopo sarebbero stati di nuovo vivi.
Nel corso del Ragnarök, Thor ucciderà e sarà ucciso da Miðgarðsormr, il serpente di Miðgarðr (la Terra): Thor ucciderà il serpente, ma, ammorbato dal suo soffio velenoso, farà solo nove passi prima di cadere a sua volta a terra morto, quasi a voler simboleggiare l'eterna lotta fra il bene ed il male.