Il ruolo del Goði nella comunità Ásatrú
L'antica parola norrena "GOÐAR" è la forma plurale di Goði o Gyðia. I Gothar sono come contatti collettivi riguardanti la Comunità Asatru. La corretta pronuncia nella vecchia lingua norrena è: Goðar (go-ðar). Significa letteralmente: coloro che parlano la lingua piamente.
Sappiamo da molte fonti antiche che i Goðar hanno svolto un ruolo fondamentale nella fondazione dell'Islanda e lo sviluppo di un sistema di governo conosciuto come la Godic Republic. Questo antico metodo di governo autonomo è stato conosciuto anche come AlThing. All' AlThing i 36 distretti di Islanda Goðar si riunivano annualmente per determinare la legge, risolvere le controversie tra i Popoli e misurare la giustizia dei diritti.
Questo concetto è stato praticato fin dall'antichità dal popolo Nordico. Qui si discuterà il ruolo del Goði nella Comunità contemporanea Ásatrú.
Nell'antichità, come sappiamo dagli scritti di Tacito ne "L'Agricola e la Germania", i teutoni adoravano i loro Dèi e Dee nei Boschi Sacri e vicino alle sorgenti o fiumi presieduti da sacerdoti e sacerdotesse. Impariamo da Adamo di Brema che anche nel grande Tempio di Uppsala, dove si svolgevano i grandi Blót, ci siano stati sacerdoti. Ci sono anche numerose "Sagas" che raccontano di come gli Hofs fossero mantenuti dai sacerdoti come in Norvegia e in Islanda.
Da tutto ciò apprendiamo che ci sono state persone che si sono specializzate nella realizzazione del culto pubblico agli Dèi e alle Dee. Essi sono stati inoltre responsabili per la localizzazione degli Hofs e dei Templi, mantenendo le attrezzature necessarie e gli arredi per condurre Blót e altri servizi religiosi. Ai tempi della Godic Republic, i Goðar sono anche stati i responsabili dell'amministrazione civile del paese.
Nei tempi moderni, così come la comunità Ásatrú lotta per riaffermare se stessa, il lavoro dei Goðar è davvero difficile. Non solo è dovere dei Goðar condurre i Blót, mantenere gli Hofs e i Boschi Sacri e fornire le attrezzature necessarie al rituale, ma deve anche cercare quelle persone all'interno del nostro Popolo degne di praticare i vecchi metodi per risvegliare l'anima degli antenati, che sono molto deboli dopo un migliaio di anni di conversione forzata.
Il vero Goði dell'età moderna deve essere un impavido guerriero spirituale, un fervente missionario Ásatrú. Essi devono essere i più saggi come Oðinn, forti come þorr, saper amare come la Signora Freya, se pensano di riuscire nella propria scelta. In breve, solo i più coraggiosi i più saggi e i più amorevoli del nostro Popolo possono aspirare alla posizione del Goði o Gyðia. Nulla di meno di una totale dedizione e sacrificio personale per la nostra causa. Niente di meno si tradurrà in un fallimento. Se si è solo appassionati dei misteri del Nord, se si crede di essere un elfo, un folletto, o qualsiasi altro essere esistente in un mondo fantastico, sarebbe bene che non ci si presenti davanti a tale ruolo. Per chi invece ha un sincero desiderio, un ardente volontà e una costituzione di ferro, può pensare di procedere. Non solo si deve discutere il significato del Blót, bisogna esaminare l'attuale meccanica per l'esecuzione, bisogna discutere la parte che il Goði o la Gyðia dovrano svolgere in tali servizi religiosi. Chi ha il desiderio di eseguire il Blót privatamente a casa con la famiglia o pubblicamente o in luoghi sacri con glia amici è in quel luogo e in quel momento un Goði. Tuttavia, è quello che si farà per il Popolo dopo il Blót che determinerà se si tratta effettivamente di un membro valito per i Goðar, chi si è guadagnato il rispetto della Comunità Ásatrú come un instancabile e intrepido leader spirituale del Popolo, uno che costantemente si sforza di migliorare se stesso attraverso un costante studio e la pratica delle tradizioni del Paganesimo Nordico.
A questo punto, diamo per scontato che si voglia diventare un Goði. Come iniziare? Il mio miglior consiglio in questo momento è di spingersi a trovare un Goði già riconosciuto come tale e in qualche modo convincerlo a diventare il suo apprendista. È necessario capire che molti possono scegliere di intraprendere questa strada ma dal processo di selezione naturale, a pochi sarà concesso di raggiungere l'obiettivo. Se si riesce a trovare un Goði che venga in aiuto ai vostri studi, ci si può ritenere molto fortunati. Se non conoscete nessun Goði, non disperate. È possibile insegnare a se stessi. Così è stato fatto!
Sappiamo da molte fonti antiche che i Goðar hanno svolto un ruolo fondamentale nella fondazione dell'Islanda e lo sviluppo di un sistema di governo conosciuto come la Godic Republic. Questo antico metodo di governo autonomo è stato conosciuto anche come AlThing. All' AlThing i 36 distretti di Islanda Goðar si riunivano annualmente per determinare la legge, risolvere le controversie tra i Popoli e misurare la giustizia dei diritti.
Questo concetto è stato praticato fin dall'antichità dal popolo Nordico. Qui si discuterà il ruolo del Goði nella Comunità contemporanea Ásatrú.
Nell'antichità, come sappiamo dagli scritti di Tacito ne "L'Agricola e la Germania", i teutoni adoravano i loro Dèi e Dee nei Boschi Sacri e vicino alle sorgenti o fiumi presieduti da sacerdoti e sacerdotesse. Impariamo da Adamo di Brema che anche nel grande Tempio di Uppsala, dove si svolgevano i grandi Blót, ci siano stati sacerdoti. Ci sono anche numerose "Sagas" che raccontano di come gli Hofs fossero mantenuti dai sacerdoti come in Norvegia e in Islanda.
Da tutto ciò apprendiamo che ci sono state persone che si sono specializzate nella realizzazione del culto pubblico agli Dèi e alle Dee. Essi sono stati inoltre responsabili per la localizzazione degli Hofs e dei Templi, mantenendo le attrezzature necessarie e gli arredi per condurre Blót e altri servizi religiosi. Ai tempi della Godic Republic, i Goðar sono anche stati i responsabili dell'amministrazione civile del paese.
Nei tempi moderni, così come la comunità Ásatrú lotta per riaffermare se stessa, il lavoro dei Goðar è davvero difficile. Non solo è dovere dei Goðar condurre i Blót, mantenere gli Hofs e i Boschi Sacri e fornire le attrezzature necessarie al rituale, ma deve anche cercare quelle persone all'interno del nostro Popolo degne di praticare i vecchi metodi per risvegliare l'anima degli antenati, che sono molto deboli dopo un migliaio di anni di conversione forzata.
Il vero Goði dell'età moderna deve essere un impavido guerriero spirituale, un fervente missionario Ásatrú. Essi devono essere i più saggi come Oðinn, forti come þorr, saper amare come la Signora Freya, se pensano di riuscire nella propria scelta. In breve, solo i più coraggiosi i più saggi e i più amorevoli del nostro Popolo possono aspirare alla posizione del Goði o Gyðia. Nulla di meno di una totale dedizione e sacrificio personale per la nostra causa. Niente di meno si tradurrà in un fallimento. Se si è solo appassionati dei misteri del Nord, se si crede di essere un elfo, un folletto, o qualsiasi altro essere esistente in un mondo fantastico, sarebbe bene che non ci si presenti davanti a tale ruolo. Per chi invece ha un sincero desiderio, un ardente volontà e una costituzione di ferro, può pensare di procedere. Non solo si deve discutere il significato del Blót, bisogna esaminare l'attuale meccanica per l'esecuzione, bisogna discutere la parte che il Goði o la Gyðia dovrano svolgere in tali servizi religiosi. Chi ha il desiderio di eseguire il Blót privatamente a casa con la famiglia o pubblicamente o in luoghi sacri con glia amici è in quel luogo e in quel momento un Goði. Tuttavia, è quello che si farà per il Popolo dopo il Blót che determinerà se si tratta effettivamente di un membro valito per i Goðar, chi si è guadagnato il rispetto della Comunità Ásatrú come un instancabile e intrepido leader spirituale del Popolo, uno che costantemente si sforza di migliorare se stesso attraverso un costante studio e la pratica delle tradizioni del Paganesimo Nordico.
A questo punto, diamo per scontato che si voglia diventare un Goði. Come iniziare? Il mio miglior consiglio in questo momento è di spingersi a trovare un Goði già riconosciuto come tale e in qualche modo convincerlo a diventare il suo apprendista. È necessario capire che molti possono scegliere di intraprendere questa strada ma dal processo di selezione naturale, a pochi sarà concesso di raggiungere l'obiettivo. Se si riesce a trovare un Goði che venga in aiuto ai vostri studi, ci si può ritenere molto fortunati. Se non conoscete nessun Goði, non disperate. È possibile insegnare a se stessi. Così è stato fatto!
I primi passi da compiere sono lo studio delle Edda, le saghe, le Rune, e i relativi testi che vi aiuteranno nella ricerca della conoscenza.
Questo sarà molto utile soprattutto per la situazione in cui viviamo. Come avrete potuto notare, per chi è già interessato, in Italia non sarà certo facile trovare un vero Goði, nè testi adeguati ad una profonda conoscenza dell'Asatru. L'ASP si mette a disposizione per le ricerche di studio a riguardo e la formazione consequenziale.
Tuttavia il concetto nobile di un vero e proprio corso Goði è un inutile spreco di tempo se non si ha la coscenza istintiva di ciò che si intraprende. Il mondo è pieno di gente con lauree o master e anche se sono stati ottimi studenti, spesso non riescono ad applicare le conoscenze della Spiritualità. Quindi, anche se si riesce a sapere tutto sugli Dèi, sul Popolo o sul Patrimonio ancestrale, ma non si è in grado di servire una famiglia, formare un Popolo e mantenere la fede dei nostri antenati, si è come un plurilaureato arreso all'elemosina. È necessario guadagnarsi il rispetto dei parenti e della comunità Ásatrú . È necessario impostare un esempio per il Popolo per vivere la vita con onore e dignità. Responsabilità e integrità personale sono le chiavi di guadagno del rispetto. Come ho già detto in precedenza in questo articolo, non è facile intraprendere questa strada, tutt'altro.
Ok, diamo per scontato che siete stati benedetti dalle Divinità tramite l'istinto. Sia che seguiate un corso Goði, sia che avete iniziato studi indipendenti cosa fare adesso?
Se già appartenete ad un Ceppo è un ottimo inizio. In caso contrario se ne dovrà trovare uno. È necessario utilizzare tutte le proprie capacità per cercare chi può avere più competenza nel focolare. Non ho intenzione di discutere le modalità per formare un Ceppo in questo momento. Per ora torniamo a parlare al soggetto di diventare un Goði.
E' importante per ogni Goði avere una biblioteca di studio e di riferimento, anche per condividerla con gli altri che cercano la conoscenza di questo prezioso patrimonio.
E' necessario Iniziare con L'Edda Poetica (o Edda Antica), con lo studio quotidiano dell'Havamal, ma anche imparare gli antichi miti dei nostri Dèi e Dee. Le chiavi dei miti servono per sbloccare le porte dei Nove Mondi. Studiare, imparare e utilizzare le Rune, sentirle proprie. Leggere con chiarezza le informazioni sugli eroi nelle saghe, informarsi per quanto possibile, tramite i testi storici, sulla cultura, costumi e tradizioni dei nostri antenati. Non dimenticate che la storia degli Umani ha avuto inizio con Askr ed Embla e continua tutt'ora. Conservare tutti i libri tramite i quali formiamo la nostra Spiritualità in modo che siano reperibili in ogni occasione. È necessario acquisire tutte le conoscenze possibili, affinchè siate pronti a rispondere ad ogni domanda del Popolo.
Non meno importante per l'aspirante Goði o Gyðia ottenere gli strumenti necessari per i vostri rituali. Anche se ci vorranno anni per avere tutto questo, bisogna riuscirci lo stesso. Fin dall'inizio della nostra consapevolezza Spirituale, l'oggetto più prezioso dei nostri rituali è stata la ciotola. Bowli in antico norreno. Essa è simboleggiata dalla Runa Perthro. Essa contiene la forza delle nostre Divinità, la fortuna e la sfortuna del Popolo, il recipiente delle nostre volontà e delle nostre aspirazioni. E' il primario possesso del Goði. Essa è Sacra.
Così come importante per il Goði, è il Giuramento dell'Anello. Il libro degli insediamenti, scritto in Islanda per descrivere la Godic Republic, dice, "un anello di dimensione prescritta deve essere messo sull'altare principale di ogni tempio. Il Goði dovrebbe portare l'anello al braccio durante le procedure, non prima di averlo immerso e lavato nella Ciotola. Qui si impara l'importanza che ha la Bowli. Vorrei far notare che esiste un Anello d'oro di un Goði sopravvissuto 1600 anni con sopra incise iscrizioni runiche. L'anello viene proposto a tutto il Ceppo ed è indossato dal Goði a tutti i Blót e i Sumbels come segno di serietà e di giuramento. Sò che può essere impossibile per alcuni di procurarsi un Anello del Giuramento d'oro o d'argento, me compreso, ma qualsiasi tipo di anello dovrà essere utilizzato, anche di ottone volendo.
Conosciamo dai Miti che þorr ha benedetto la pira funebre di Baldr con il suo martello. Sappiamo anche dalle saghe che il Martello di þorr è stato utilizzato per benedire le spose, i bambini, e il Popolo. Un martello da rituale di giuste dimensioni è un'ulteriore necessità. Esso è importante per benedire l'inizio dei rituali o delle feste. Alcuni usano martelli di legno scolpiti, mazze acquistate in negozi o anche martelli di gomma. Anche in questo caso l'importante è il simbolismo e l'energia della benedizione proiettata dal Goði. Basta improvvisare!
Ultimo ma non meno importante è lo Stalli (antico norreno). Lo Stalli è L'altare di Centro. Si possono usare Stalli di pietra negli Hof o Boschi Sacri o addirittura su tavoli pieghevoli se non si hanno altre possibilità. Lo Stalli è il punto focale del Blót e serve a sorreggere gli strumenti utilizzati nel rituale.
Le bandiere con il Logo del Ceppo vengono utilizzate come tovaglia per l'altare, che i nostri parenti banner è inoltre progettato per essere usato come un altare di stoffa. Il Ceppo deve terere a mente questi utilizzi quando progetta il proprio simbolo.
In secondo piano esistono altri oggetti rituali usati durante i Blót, come il corno potorio, la spada, la lancia ecc...,in molti casi si dovrà improvvisare. Bisogna tenere presente inoltre che gli oggetti rituali diventano di proprietà del Ceppo, vanno quindi tenuti con cura e attenzione.
Mi sembra molto importante aggiungere che un Goði dovrebbe avere un'abbigliamento rituale. E' una parte importante di una trasformazione personale che si deve fare per preparare il Blót. Indossare un abbigliamento da rituale è un passo per separarsi dal banale e immettersi in un più profondo stato Spirituale.
Questo ci porta alla fase successiva. Bisogna familiarizzare con le formule base del Blót e del Sumbel, così come le altre importanti cerimonie popolari. Ci sarà un momento in cui si sarà chiamati a parlare al Ceppo.
L'ultimo punto importante che vorrei evidenziare è che un Goði, diventa molto visibile dalla comunità Ásatrú. È necessario impostare un esempio per gli altri. Condurre sempre i rituali con dignità e onore. Non dimenticate mai la vostra responsabilità verso la famiglia e lavorate sodo per sviluppare le vostre abilità. Diventare un Goði significa essere l'unico importante collegamento moderno delle eredità del nostro Popolo.
Il ruolo del Goði non è lo stesso del sacerdote cristiano, non si insegna la parola di un Dio attraverso leggi scritte, non predica sulla base di testi Sacri, non viene riconosciuto solo per la divisa indossata, al contrario il Goði deve evocare gli Dèi deve riuscire a far parlare tutto il Ceppo con Essi, in modo che ognuno tragga un contatto diretto senza intermediari, il Goði non si pone su un pulpito, comunica al Ceppo sullo stesso piano, il Goði non ha divisa nella quotidianità e il suo ruolo deve essere sempre continuamente voluto dal Ceppo stesso.
Nessun aderente a Ceppi qualsiasi avrà qualcosa in più ai non aderenti. La spiritualità necessaria al Sacro Potere non si misura dal numero degli iscritti ad un Ceppo. Si può benissimo condurre la propria connessione con gli Dèi individualmente, in compagnia è soltanto più facile e divertente, se il Ceppo è forte, allora si avvertirà anche una maggiore energia.
Questo sarà molto utile soprattutto per la situazione in cui viviamo. Come avrete potuto notare, per chi è già interessato, in Italia non sarà certo facile trovare un vero Goði, nè testi adeguati ad una profonda conoscenza dell'Asatru. L'ASP si mette a disposizione per le ricerche di studio a riguardo e la formazione consequenziale.
Tuttavia il concetto nobile di un vero e proprio corso Goði è un inutile spreco di tempo se non si ha la coscenza istintiva di ciò che si intraprende. Il mondo è pieno di gente con lauree o master e anche se sono stati ottimi studenti, spesso non riescono ad applicare le conoscenze della Spiritualità. Quindi, anche se si riesce a sapere tutto sugli Dèi, sul Popolo o sul Patrimonio ancestrale, ma non si è in grado di servire una famiglia, formare un Popolo e mantenere la fede dei nostri antenati, si è come un plurilaureato arreso all'elemosina. È necessario guadagnarsi il rispetto dei parenti e della comunità Ásatrú . È necessario impostare un esempio per il Popolo per vivere la vita con onore e dignità. Responsabilità e integrità personale sono le chiavi di guadagno del rispetto. Come ho già detto in precedenza in questo articolo, non è facile intraprendere questa strada, tutt'altro.
Ok, diamo per scontato che siete stati benedetti dalle Divinità tramite l'istinto. Sia che seguiate un corso Goði, sia che avete iniziato studi indipendenti cosa fare adesso?
Se già appartenete ad un Ceppo è un ottimo inizio. In caso contrario se ne dovrà trovare uno. È necessario utilizzare tutte le proprie capacità per cercare chi può avere più competenza nel focolare. Non ho intenzione di discutere le modalità per formare un Ceppo in questo momento. Per ora torniamo a parlare al soggetto di diventare un Goði.
E' importante per ogni Goði avere una biblioteca di studio e di riferimento, anche per condividerla con gli altri che cercano la conoscenza di questo prezioso patrimonio.
E' necessario Iniziare con L'Edda Poetica (o Edda Antica), con lo studio quotidiano dell'Havamal, ma anche imparare gli antichi miti dei nostri Dèi e Dee. Le chiavi dei miti servono per sbloccare le porte dei Nove Mondi. Studiare, imparare e utilizzare le Rune, sentirle proprie. Leggere con chiarezza le informazioni sugli eroi nelle saghe, informarsi per quanto possibile, tramite i testi storici, sulla cultura, costumi e tradizioni dei nostri antenati. Non dimenticate che la storia degli Umani ha avuto inizio con Askr ed Embla e continua tutt'ora. Conservare tutti i libri tramite i quali formiamo la nostra Spiritualità in modo che siano reperibili in ogni occasione. È necessario acquisire tutte le conoscenze possibili, affinchè siate pronti a rispondere ad ogni domanda del Popolo.
Non meno importante per l'aspirante Goði o Gyðia ottenere gli strumenti necessari per i vostri rituali. Anche se ci vorranno anni per avere tutto questo, bisogna riuscirci lo stesso. Fin dall'inizio della nostra consapevolezza Spirituale, l'oggetto più prezioso dei nostri rituali è stata la ciotola. Bowli in antico norreno. Essa è simboleggiata dalla Runa Perthro. Essa contiene la forza delle nostre Divinità, la fortuna e la sfortuna del Popolo, il recipiente delle nostre volontà e delle nostre aspirazioni. E' il primario possesso del Goði. Essa è Sacra.
Così come importante per il Goði, è il Giuramento dell'Anello. Il libro degli insediamenti, scritto in Islanda per descrivere la Godic Republic, dice, "un anello di dimensione prescritta deve essere messo sull'altare principale di ogni tempio. Il Goði dovrebbe portare l'anello al braccio durante le procedure, non prima di averlo immerso e lavato nella Ciotola. Qui si impara l'importanza che ha la Bowli. Vorrei far notare che esiste un Anello d'oro di un Goði sopravvissuto 1600 anni con sopra incise iscrizioni runiche. L'anello viene proposto a tutto il Ceppo ed è indossato dal Goði a tutti i Blót e i Sumbels come segno di serietà e di giuramento. Sò che può essere impossibile per alcuni di procurarsi un Anello del Giuramento d'oro o d'argento, me compreso, ma qualsiasi tipo di anello dovrà essere utilizzato, anche di ottone volendo.
Conosciamo dai Miti che þorr ha benedetto la pira funebre di Baldr con il suo martello. Sappiamo anche dalle saghe che il Martello di þorr è stato utilizzato per benedire le spose, i bambini, e il Popolo. Un martello da rituale di giuste dimensioni è un'ulteriore necessità. Esso è importante per benedire l'inizio dei rituali o delle feste. Alcuni usano martelli di legno scolpiti, mazze acquistate in negozi o anche martelli di gomma. Anche in questo caso l'importante è il simbolismo e l'energia della benedizione proiettata dal Goði. Basta improvvisare!
Ultimo ma non meno importante è lo Stalli (antico norreno). Lo Stalli è L'altare di Centro. Si possono usare Stalli di pietra negli Hof o Boschi Sacri o addirittura su tavoli pieghevoli se non si hanno altre possibilità. Lo Stalli è il punto focale del Blót e serve a sorreggere gli strumenti utilizzati nel rituale.
Le bandiere con il Logo del Ceppo vengono utilizzate come tovaglia per l'altare, che i nostri parenti banner è inoltre progettato per essere usato come un altare di stoffa. Il Ceppo deve terere a mente questi utilizzi quando progetta il proprio simbolo.
In secondo piano esistono altri oggetti rituali usati durante i Blót, come il corno potorio, la spada, la lancia ecc...,in molti casi si dovrà improvvisare. Bisogna tenere presente inoltre che gli oggetti rituali diventano di proprietà del Ceppo, vanno quindi tenuti con cura e attenzione.
Mi sembra molto importante aggiungere che un Goði dovrebbe avere un'abbigliamento rituale. E' una parte importante di una trasformazione personale che si deve fare per preparare il Blót. Indossare un abbigliamento da rituale è un passo per separarsi dal banale e immettersi in un più profondo stato Spirituale.
Questo ci porta alla fase successiva. Bisogna familiarizzare con le formule base del Blót e del Sumbel, così come le altre importanti cerimonie popolari. Ci sarà un momento in cui si sarà chiamati a parlare al Ceppo.
L'ultimo punto importante che vorrei evidenziare è che un Goði, diventa molto visibile dalla comunità Ásatrú. È necessario impostare un esempio per gli altri. Condurre sempre i rituali con dignità e onore. Non dimenticate mai la vostra responsabilità verso la famiglia e lavorate sodo per sviluppare le vostre abilità. Diventare un Goði significa essere l'unico importante collegamento moderno delle eredità del nostro Popolo.
Il ruolo del Goði non è lo stesso del sacerdote cristiano, non si insegna la parola di un Dio attraverso leggi scritte, non predica sulla base di testi Sacri, non viene riconosciuto solo per la divisa indossata, al contrario il Goði deve evocare gli Dèi deve riuscire a far parlare tutto il Ceppo con Essi, in modo che ognuno tragga un contatto diretto senza intermediari, il Goði non si pone su un pulpito, comunica al Ceppo sullo stesso piano, il Goði non ha divisa nella quotidianità e il suo ruolo deve essere sempre continuamente voluto dal Ceppo stesso.
Nessun aderente a Ceppi qualsiasi avrà qualcosa in più ai non aderenti. La spiritualità necessaria al Sacro Potere non si misura dal numero degli iscritti ad un Ceppo. Si può benissimo condurre la propria connessione con gli Dèi individualmente, in compagnia è soltanto più facile e divertente, se il Ceppo è forte, allora si avvertirà anche una maggiore energia.